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Informazione, dalle nuove reti un'altra rivoluzione. Se ne parla a Digit
di Stefano Bartoli
Prato
Dall’avvento delle reti 5G all’intelligenza artificiale, dai modelli di narrazione e business alla disobbedienza digitale, fino naturalmente alla libertà di stampa. Sono questi alcuni dei tanti temi al centro della nuova edizione di Digit, il festival nazionale dedicato al giornalismo ed alla comunicazione digitale ospitato al Polo Universitario di Prato. Almeno una decina gli eventi che compongono l’iniziativa: oltre a quelli già citati, si parla infatti tra l’altro di algoritmi, gig economy, lavoro, machine-learning, contratti, hate-speech, diritto all’oblio, archivi e gestione dei dati.
Partner dell’iniziativa, assieme agli organizzatori del centro studi del giornalismo Lsdi (libertà di stampa e diritto all’informazione) presieduto da Marco Renzi, sono il Comune di Prato, la Fondazione dell’Ordine dei giornalisti della Toscana, Varese Newsfestival Glocal, Anso, l’Associazione della stampa online, e poi il consiglio Nazionale dell’Ordine dei giornalisti, la Fnsi, l’Inpgi e la Casagit.
Come dicevamo, l’evento centrale del festival sarà dedicato al fenomeno 5G, ovvero la prossima accelerazione nei tempi di trasmissione dei dati grazie al protocollo di quinta generazione che eliminerà i tempi morti, o meglio, per dirla con gli scienziati, la “latenza”. Accoppiando appunto la riduzione dei tempi di attesa, con il definitivo cablaggio in fibra ottica delle città e la disseminazione capillare di sensori, il mondo così come lo conosciamo cambierà ancora una volta e in modo ancora più radicale continuando ad accelerare i propri processi, al punto che l’interazione tra uomo e macchina sarà scavalcata dalla nuova e non rimandabile funzione tra macchina e macchina, nella quale il nostro ruolo come esseri umani sarà rimesso in discussione. Secondo i catastrofisti, marginale, poco utile se non definitivamente obsoleto; secondo gli “integrati”, sempre maggiore, ma diverso, in attesa di diventare noi stessi (da qui il titolo) delle semidivinità.
“Come si rifletterà tutto questo su di noi, sulla nostra conoscenza, sulla formazione di una libera opinione? - si chiedono gli esperti di Digit - Come lavoreremo questa immensa mole di dati? Chi ci aiuterà a comprendere e decodificare tutte queste informazioni? Non sarà possibile che forse i giornalisti, possano fare la differenza?”.
Turismo, dai giornalisti un manifesto per un’informazione che cambia
di Stefano Bartoli
DA MILANO
Giornalisti, influencer, blogger: il mondo del turismo, almeno dal punto di vista informativo, si divide in tre e deve fare i conti con nuove figure professionali create dal Web e divenute grandi protagoniste proprio nel momento in cui l’editoria tradizionale si trova nella fase più acuta di una crisi senza precedenti.
È stato questo in estrema sintesi il filo conduttore della due giorni milanese organizzata dal Gist, il più importante gruppo italiano di giornalisti specializzati in turismo, e dall’Arga, organizzazione che raccoglie invece i colleghi specializzati nel mondo agroalimentare.
Ospitati nella splendida sede della Regione Lombardia, gli Stati Generali di questi mondi strategici per l’intera economia italiana avevano infatti lo scopo di fare il punto della situazione discutendo, sia in seduta plenaria, sia attraverso una serie di tavoli di specializzazione, la stesura di un manifesto da cui emergono sostanzialmente esigenze irrinunciabili, come quella di garantire una qualità generale della produzione informativa e assicurare il rispetto di una deontologia di fondo in cui, appunto, giornalisti, influencer e blogger non si sovrappongano, ma semplicemente rispondano nella maniera migliore possibile alle diverse esigenze di comunicazione.
"Il giornalista produce contenuti approfonditi autorevoli, fa riferimento a fonti verificate e per questo gode di un vantaggio dal punto di vista della reputazione - è scritto nel manifesto -. In sostanza, garantisce l'originalità di ciò che scrive". Il documento finale ribadisce anche che, nonostante l'informazione sia sempre più destrutturata e disintermediata, "la degolaramentazione della professione giornalistica non sia percorribile"
Molte le proposte avanzate, tra cui proprio quella di estendere la deontologia anche alle nuove professioni del digitale, organizzare la formazione con l'apertura di uno sportello di consulenza per orientare il professionista, istituire un osservatorio su strumenti, conoscenze e competenze da acquisire.
"Questo è l'inizio di un approfondimento sulla nostra professione - ha detto Sabrina Talarico, presidente del Gist - e dell'affermazione della titolarità della professione giornalistica, ma anche un'apertura all'inclusione delle nuove figure che stanno emergendo nel settore e nella necessità di collaborazione tra chi fa informazione e le imprese del settore". "Fare rete con queste ultime è un passaggio fondamentale - ha affermato infine nel suo saluto l’assessore regionale lombardo al turismo ed alla moda Lara Magoni -. Le strutture ricettive e proprio il settore del turismo e quello agroalimentare hanno bisogno di persone, come gli stessi i giornalisti, che sappiano sfruttare al meglio l’informazione dal punto di vista promozionale".
Nella foto un momento degli Stati Generali del giornalimo turistico ed agroalimentare
Hawaii, il momento è drammatico ma tutti di corsa a vedere l’eruzione
di Stefano Bartoli
Migliaia di residenti evacuati e disagi anche per le scosse sismiche collegate, ma una marea di turisti e scienziati in marcia verso Big Island, la più grande delle isole Hawaii e quella che dà il nome all’intero arcipelago, la cinquantesima stella degli Stati Uniti d’America. “Sulla vostra sinistra potete ammirare il Mauna Loa e il Kilauea, due tra i più grandi vulcani del mondo” disse il comandante del volo Delta che ci stava portando ad Honolulu in uno dei nostri primi viaggi verso questo paradiso della natura in mezzo al Pacifico, una visione da film di quelle che non si dimenticano, complici i comodissimi sedili della First Class e il sonno derivato dall’alzataccia per raggiungere l’aeroporto internazionale di Los Angeles.
Proprio il Kilauea torna a far parlare di sé in queste giornata di grandi e spettacolari eruzioni: ecco che cosa accade secondo la descrizione tratta dalla guida California e Hawaii firmata da Stefano Bartoli e edita da Ulysse Moizzi.
"... Non c’è guida turistica o opuscolo riguardante i fenomeni geologici della Big Island che non consigli di visitare Hawaii durante un’eruzione vulcanica: lo spettacolo è così straordinario che se ci si trova in un’altra isola e si sente dire alla televisione che è in corso un avvenimento del genere, vale proprio la pena di saltare sul primo aereo disponibile e unirsi alle centinaia di curiosi e studiosi che non vogliono perdersi una visione di incomparabile bellezza.
Ma, se si vuole tentare un’esperienza davvero avventurosa, che rimarrà impressa indelebilmente nella memoria, è fortemente consigliata un’escursione notturna, per vedere la lava rossa e rovente che scende dalla montagna e si tuffa nel mare avvolta dalle alte nuvole di vapore.
Queste, in estrema sintesi, le istruzioni per l’uso. Un’ora circa prima del tramonto entrare nell’area dell’Hawaii Volcanoes National Park e percorrere una quarantina di chilometri lungo la Chain of Craters: per ogni tipo di escursione è assolutamente indispensabile chiedere consiglio e informazioni ai rangers che sostano alle barriere. Saranno infatti questi ultimi a fornire le istruzioni su come avvicinarsi ai punti dove scorre il fiume di lava e, molto spesso, ci si dovrà accontentare di vedere lo spettacolo un po’ da lontano. In ogni caso portare con sé acqua a sufficienza per le esigenze personali è una torcia elettrica, oltre, naturalmente ad attrezzature video e fotografiche. Un altro modo interessante per vedere i vulcani, è quello di prenotare una gita in elicottero. Un’ottima compagnia è la Blue Hawaiian Helicopter che organizza tour in partenza da Hilo e Waikoloa: viaggi ben organizzati e altamente spettacolari (con prezzi in proporzione) della durata di circa 50 minuti sulla zona dei vulcani o di due ore per l’intero giro dell’isola...".
Nella foto, la terrazza del centro visitatori dell'Hawaii Volcanoes National Park (Photo by nps.gov)