di Stefano Bartoli
Impossessarsi dell’Arte (con la A maiuscola) per conquistare la stessa anima di un popolo, per renderlo schiavo, per distruggerlo nella sfera più intima, quella delle emozioni. Pochi film ti fanno uscire dalla sala facendoti riflettere e, almeno per me, Hitler contro Picasso e gli altri è sicuramente uno di questi. Una denuncia potente che rende ancora più comprensibili altre pellicole in tema come Woman in Gold, la storia della battaglia legale di una donna contro il governo austriaco per il recupero di un quadro appartenuto alla zia e sequestrato dai nazisti, o The Monuments Men, cioè il gruppo di esperti d’arte americani militarizzati e spediti al fronte per salvare appunto le opere d’arte dalla razzia nazista.
Con Toni Servillo come narratore, vengono in pratica spiegati sostanzialmente i due modi in cui i tedeschi misero le mani sul mondo dell’arte europea: tentando di distruggere ogni traccia delle opere classificate come “degenerate” e attuando in tutto il Vecchio Continente un saccheggio sistematico pescando sia nell’antico che nel moderno. In sostanza, vengono narrate le tematiche che via via stanno andando nel dimenticatoio, come fanno temere le rievocazioni nostalgiche così intensificate negli ultimi mesi e appoggiate da troppe giovani generazioni, partendo da quadri, oggetti straordinari e sculture per finire a parlare di tutta la tragica vicenda del nazismo. E lo fa da un punto di vista preciso: la gara al trafugamento di due personaggi tragici e surreali come lo stesso Adolph Hitler e Hermann Göring nell’avere il più possibile nei loro nascondigli.
Così si scoprono altri ed inediti risvolti di una guerra che ha portato morte e distruzione, ma anche una decadenza ben simboleggiata nella geniale sequenza del balletto con il mondo costruita da Charlie Chaplin ne Il Grande Dittatore e inserita in questo film documentario dal giovane regista cremonese Claudio Poli.
Siamo stati fortunati in Italia a poter vedere in anteprima mondiale per due giorni questo lavoro veramente ben fatto e prodotto da Nexo Digital con la collaborazione di Sky Arte, prima ancora che venisse distribuito in oltre cinquanta Paesi.
Mi piace concludere con una delle frasi più belle: “L'avete fatto voi questo orrore, maestro?", chiede l'ambasciatore nazista Otto Abetz a Pablo Picasso davanti a Guernica. Picasso risponde: “No, è opera vostra”.